sessoDopo “indicibili peripezie”, racconta Giulio Maria Corbelli, uno degli autori, arriva a Roma il film documentario che ricostruisce la storia dell’aids in Italia dagli anni ’70 a oggi, con molti riferimenti anche alla storia del movimento gay. L’altro autore di + o – il sesso confuso, racconti di mondi nell’era aids, è Andrea Adriatico. In occasione della prima data romana, lunedì 31 maggio alle ore 20.30 e 22.30, presso il cinema Farnese, si terrà un incontro con i registi nell’intervallo tra le due proiezioni.

Al centro del film le storie e i volti: medici, attivisti, operatori del settore, personaggi dello spettacolo, ma anche persone comuni. Ognuno a rappresentare se stesso, messo di fronte ad alcune domande sull'Aids, sulla felicità, la vita e il sesso. + o – il sesso confuso, racconti di mondi nell’era aids è un documento che raccoglie voci e volti che non aspettavano altro che parlare. Al centro del film non c'è l'Aids, non le cure, non la malattia. Ma il pensiero e le emozioni sulla patologia. I volti raccontano una pandemia che nel nostro Paese è stata sempre vissuta nascostamente.  L’Aids è infatti un fenomeno che fin dai primi anni scavalca l’ambito medico per sconvolgere i costumi, creare sentimenti profondi di sospetto come di solidarietà e che cambia il modo di rapportarci con gli altri.

Oggi, a oltre 25 anni dai primi casi, il film di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli cerca di capire cosa è successo ponendosi interrogativi sul nostro tempo. Com’è cambiata la nostra società? Che cosa è successo a una civiltà che si è contagiata e infettata di umori, dolori e disperazione portati in grembo da questo virus? Dove incontriamo e viviamo l’Aids? Che posto occupa nelle nostre esistenze? E infine: questa immane tragedia sanitaria, che è costata la vita di migliaia di persone, può costituire anche un’opportunità per l’umanità?

+ o – il sesso confuso, racconti di mondi nell’era aids è stato presentato in anteprima al festival Visioni Italiane a cura della Cineteca di Bologna e ad aprile è uscito nelle sale italiane con il circuito Doc in tour a cura della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con la Fice Emilia-Romagna, Cineteca di Bologna – Fronte del Pubblico e D.E-R (Associazione Documentaristi Emilia-Romagna). Ha inoltre partecipato al Festival del Cinema Europeo di Lecce nella sezione “cinema e realtà”.

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