Domani parte la sfida di Isole: da domani on line gratuitamente per tutti su Repubblica.it. Il film in sala già dal 11 maggio, è il primo film ad essere visibile in streaming gratuito sulla piattaforma di Repubblica.it, a partire dalle 8 am del 16 maggio.

La sfida la lancia Gianluca Arcopinto deciso nello sfruttare tutte le strade complementari alla distribuzione in sala e pertanto di avvalersi delle risorse infinite del web:

«La rete è invasa da contenuti, anche di alta qualità, da fruirsi assolutamente in maniera gratuita. È su questo terreno che ci si deve confrontare e si devono trovare strade che aiutino il cinema italiano a ritrovare visibilità e affetto soprattutto da parte delle nuove generazioni, in maniera chiara, legale e, alla lunga, remunerativa. Isole, grazie all’enorme potenziale forza di Repubblica.it, per me è il primo serio passo di questo nuovo affascinante cammino.» dichiara Arcopinto.

Si fa naufragio verso qualcosa d’intimo  ma allo stesso tempo universale.

L’isola oltre ad un luogo geografico è una condizione mentale. Una scelta o un’imposizione esistenziale. L’ultimo lembo di terra in cui rifugiarsi separandosi da tutto il resto, lasciandosi circondare dalle acque in cui passato e presente pacano i loro influssi. Fuori dal tempo e dal mondo, in una casa canonica su una piccola isola, vivono un anziano prete e una ragazza che ha deciso di non parlare più con nessuno.

Un grande dolore legato al suo passato ha divorato tutto, anche la sua voce.

Nella loro semplice vita, fatta di silenzio e piccole ritualità quotidiane, arriverà un immigrato clandestino come una ‘nuova onda’ portatrice di sensazioni molto contrastanti tra gli abitanti della piccola comunità.

Isole di Stefano Chiantini racconta quel crudele e immotivato disprezzo nei confronti della diversità ma anche il grande valore delle relazioni umane quando siamo disposti a metterci in gioco. La capacità di accettare l’altro così com’è.

Don Enzo, Martina ed Ivan vengono condannati ed emarginati per malattia, scelte, diversa etnia. La gente che li circonda non si fa scrupoli, vengono derisi ed offesi pubblicamente. Nessuno si preoccupa davvero di capire e stabilire un rapporto autentico con loro. L’anziano prete, reduce da un ictus, non è considerato più in grado di intendere e volere. La ragazza che per sua scelta decide di non parlare è bollata come ‘la pazza’ da tutto il paese e l’immigrato clandestino è visto come una specie di pericoloso usurpatore solo perché straniero.

Per capirsi le parole non sono indispensabili. Queste tre isole si accettano a vicenda e nel loro piccolo e momentaneo arcipelago riusciranno a generare sentimenti veri d’amicizia, solidarietà ed amore.

Tre persone totalmente diverse che si rispecchiano nella stessa condizione di solitudine.

Il bisogno di ritrovare una complicità e una comprensione nel contatto umano, nell’incontro che può cambiare la vita.  Una tematica affrontata anche nel recente film dei fratelli De Serio Sette opere di misericordia reduce anch’esso, come l’opera di Chiantini, da successi in festival internazionali ma distribuito in pochissime copie nel nostro Paese.

In Isole poco importa se i legami instaurati sono destinati crudelmente ad essere interrotti perché ‘le terre recuperate’ rimarranno impossibili da perdere. Nel finale rimane sospeso solo un dolce, caldo e leggero dolore.

I rapporti umani che stanno nascendo inevitabilmente si relazionano col luogo, con la natura dell’isola e i suoi elementi. La dimensione di ‘quest’area staccata’ è culla che protegge ma anche gabbia da cui non si può fuggire. Malinconico  specchio di stati d’animo e di sensibilità incomprese. Proiezione dell’ostilità dei suoi abitanti.

La sua quiete può essere confortante ma allo stesso tempo diventare terribilmente desolante, evocando tutte le ombre nascoste nell’inconscio. Nel metaforico contatto con le api c’è il rispetto reciproco, la cura, l’accettazione contro ogni forma di prevaricazione che può solo distruggere. Nell’acqua puoi vedere le persone che ami, dice Ivan a Martina.

Come in L’amore non basta saltiamo sopra un treno in corsa. Si è subito catturati. La regia di Chiantini ci catapulta immediatamente nella vita dei protagonisti. Insegue le figure umane in stretti vicoli e claustrofobici/oscuri vani domestici. Nonostante la forte presenza dell’ambiente esterno poche volte l’inquadratura si apre verso di esso,  rimane stretta intorno ai personaggi, ai volti, ai corpi, alle azioni. Così l’isola c’è ma diventa anche un’ombra, un misterioso personaggio fuoriscena che incombe senza essere visivamente troppo presente.

“Quello che più mi interessa mostrare sono le relazioni tra le persone, specie quelle che per vicissitudini diverse si sono discostate da ciò che oggi viene definito ‘normale’, ritrovandosi così automaticamente ai margini della società.” (Stefano Chiantini)

Regia e sceneggiatura operano secondo detrazione. A volte si scivola in un’assenza come se entrasse in azione un pilota automatico che segue semplicemente gli eventi.

Con pacata fermezza l’immagine viene spogliata da qualsiasi zavorra ammaliatrice esplorando, senza enfasi, nelle ferite della nostra sfera intima. Ciò che resta è l’essenza.

Centrale nel film è il personaggio di Martina una creatura isolata sulla stessa isola ma in contatto con gli elementi naturali che la circondano. Sull’eco lontano di Ada di Lezioni di Piano è fragile, impetuosa, misteriosa, caparbia, senza età. Sente di doversi aprire alle inaspettate emozioni che stanno arrivando. Il sentimento per Ivan lentamente muterà quella sua eterea immagine da ragazzina in donna consapevole dei suoi desideri e della sua femminilità.

 “Mi sono innamorata subito di questo personaggio. L’idea di comunicare ad un livello più profondo delle parole. E’ stata una sfida dell’anima” (Asia Argento)

Ivan entra nella vita di Martina in punta di piedi restandone per quasi tutto il tempo a circoscritta distanza. Osserva, intuisce, condivide. Nonostante la sua difficile condizione, il transito identitario e le aspettative lavorative deluse è un personaggio dotato di una disarmante quiete interiore. Una bella solidità spirituale che conquista e attrae la ragazza.

L’altra faccia di Tobias Horvath, il tormentato immigrato dell’Europa dell’Est di Brucio nel vento interpretato sempre da Ivan Franek.

Isole è prodotto da Obraz Film e distribuito da Gianluca Arcopinto che ha deciso di sperimentare una nuova modalità distributiva. A Roma ci sarà l’anteprima il 10 Maggio al Nuovo Sacher e a partire dall’11 Maggio è prevista l’uscita nelle sale e sarà distribuito gratuito in dvd agli spettatori del Nuovo Sacher. Dal 16 Maggio Isole sarà visibile in streaming gratuitamente su Repubblica.it. Questo immediato e gratuito passaggio in rete  punta ad aumentare la visibilità del film e le aspettative per una successiva programmazione in sala. Un’iniziativa che mira a sfruttare le risorse del web visto, purtroppo, la chi
usura delle case di distribuzione nei confronti del cinema d’autore soprattutto dell’ultima generazione che di questi tempi è messa a dura prova. Si pensa che il pubblico abbia bisogno e voglia di evasione ma in realtà c’è una forte fame culturale di un cinema impegnato in nuove ricerche di linguaggi e contenuti.

Se ti è piaciuto quello che hai letto, perché non lo condividi?
  • 2
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
    2
    Shares

One thought on “Da domani in streaming gratuito Isole di Stefano Chiantini, nel silenzio i rumori dell’anima

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.