Negli anni ’70 andare in Polinesia era una specie di status symbol. Non aveva tutte quelle implicazioni postmoderne che può comportare oggi una vacanza a Dubai o a Sharm El Sheik, ma qualcosa di molto simile.
A quei tempi Fulco Quilici realizzò Fratello Mare, un documentario che condannava l’inquinamento e la cannibalizzazione industriale che quel primo turismo di massa aveva provocato.
Dopo altri trent’anni di globalizzazione e saccheggiamento ambientale, assistere a quelle immagini da realmente l’idea di assistere a un reperto o a un ricordo di noi prima che considerassimo il terzo mondo finito e non perché non c’è più niente da vedere.
Stasera giovedì 11 dicembre potremo finalmente assistere a quelle immagini con l’accompagnamento musicale del grande Mike Cooper. Aldilà del grande lavoro di sperimentazione, assemblaggio e ricollocazione postmoderna del suono che ha compiuto negli ultimi quarant’anni, con il suo ultimo New globe notes per la No-fi recordings, il compositore britannico è come se avesse ridato voce alla musicalità dei colori del Pacifico che riprendono consapevolezza del proprio ritmo dopo anni di ottundimento. Il grande John Fahey ha interpretato la cerebralità del silenzio desertico il lunghe suite acustiche e mantriche.
Cooper si confronta con quel tipo di ancestralità spostandola in un contesto con molti più colori e contraddizioni musicali. Ne riflette i ritmi però servendosi di molte più materie sonore. Quasi a rallentatore e senza una direzione naturale Cooper ripesca suoni e li spezza e interrompe senza un ritmo biologico che siamo più in grado di riconoscere spontaneamente. Il suo è una specie di tribalismo ipnotico e liquido, ma senza il concetto di percussioni o uomini infestanti che le suonano dentro.  Dalle ore 21.00, il grande polistrumentista inglese presenterà dal vivo  una sonorizzazione in anteprima assoluta del lavoro di Folco Quilici al Cineclub Detour.
Prima del concerto, proiezioni nel foyer a cura di AcrossVideo: TRILOGIA FILM SUPER 8 KODAK TRI-X di Aude Fourel e RIVOLUZIONI STELLARI di Cristina Nist e Enea Tomei.

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