Martedì 14 ottobre alle 23.45 su Rai Tre va in onda Tanos II, storie di italiani sequestrati all’ESMA, l’ultima puntata della nuova serie di DOC3, in onda dal 16 settembre, che ha presentato sei tra i migliori documentari italiani della stagione. Il programma di Flavia Scollica e Lorenzo Hendel, curato da Luca Franco (Roma DocFest) e condotto dal giornalista Alessandro Robecchi, è particolarmente attento all’attualità e al lato umano della grande storia, comprendendo lavori di respiro internazionale di particolare efficacia.

Anna PolitkovskayaI documentari raccontano vicende personali che sono sintomatiche per la situazione dei paesi in cui si sono svolte, come il film 211: Anna (Serbandini/Massimetti, Italia 2008), andato in onda il 7 ottobre, che documenta i rischi del giornalismo nell’era Putin in una Russia fatta di crescita economica e riinvigorimento militare. Anna Politkovskaya è stata la duecentundicesima giornalista uccisa nella Russia post-sovietica mentre stava indagando sulla “guerra sporca” in Cecenia. 211: Anna ripercorre tutta la carriera di una giornalista “scomoda”, fin dagli inizi accanto al marito, giornalista e conduttore di uno dei primi programmi “liberi” nell’era Gorbaciov, agli articoli sulla Novaja Gazeta, e disegnano un ritratto intimo di una persona che non ha mai smesso di combattere per la verità.

 Con due film su Israele, la serie si è dedicata ad un altro tema attualissimo e che ha messo in discussione le categorie “vittime” e “colpevoli”: Wasted di Nurit Kedar (è stato sospeso e andrà in onda nella prossima serie di DOC3) riflette sulla guerra oltre gli stereotipi attraverso i ricordi di un pugno di ragazzi israeliani a guardia di una fortezza sperduta durante guerra del Libano del 1982. To die in Jerusalem (Hilla Medaglia, Israele/USA 2007), in onda il 15 settembre, ha raccontato il tentativo di riconciliazione tra due madri, una israeliana e una palestinese, che hanno perso le loro figlie in un attentato suicida.

Un’altra storia sul confine tra vita e morte è stata quella di Marchiati a vita di Marco Nicoletti (Italia 2007), in onda il 16 settembre, che ha analizzato la vita folle delle maras (letteralmente “formiche”), le gang giovanili del San Salvador, ormai talmente fuori controllo da avere superato il traffico di droga nella scala delle emergenze locali.  Simile al documentario Vida Loca di Stefania Andreotti (Italia 2007, Arcipelago 2008 e MoliseCinema Film Festival 2008), anche Marchiati a vita riflette sulla violenza gratuita, separata da qualsiasi interesse economico o ragione ideologica e basata su linguaggi, gesti e tatuaggi. Indaga anche sulle origini di questa aggressività: un fatto sorprendente è, per esempio, che bande come la Barrio 18, la più potente e sanguinaria, si sono formate nei quartieri latini di Los Angeles diffodendosi poi in Guatemala, Nicaragua e El Salvador e hanno portato il governo americano all’espulsione in massa dei suoi membri dal proprio territorio.

Tanos I e II, storie di italiani sequestrati all’ESMA (Daniele Cini, Italia 2008), un documentario struggente in due parti, dà voce a testimonianze inedite di una delle più feroci dittature contemporanee.  Racconta le storie di italiani sequestrati all’ESMA, la scuola di meccanica della marina militare argentina che fu trasformata in un campo di concentramento durante il regime militare tra 1976 e 1983. Il film documenta il processo tenutosi a Roma tra giugno 2006 e marzo 2007 contro i responsabili delle torture e dei sequestri, e ricostruisce quei terribili giorni attraverso i ricordi delle vittime, raccontando l’immenso dramma umano dei parenti che da un giorno all’altro si sono visti strappare gli affetti più cari senza poter avere più nessuna notizia certa del destino dei loro parenti.

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