Non deve essere semplice per una brava mamma scozzese, che ha oltretutto perso da poco il marito in guerra, alzare lo sguardo e vedere proprio figlio in groppa ad una specie di mostro marino che percorre, in una notte di pioggia, il lago sotto casa mentre i cannoni dell’esercito, tra l’altro, cercano di colpire il suddetto mostro. Ma poiché siamo in Scozia ed il lago è quello di Loch Ness, succede che la madre non si turbi più di tanto e con l’aiuto di un ufficiale e del suo factotum salga su di un motoscafo e si lanci all’inseguimento del bambino nella sequenza più bella della storia.

Ovviamente siamo in un film ed il mostro marino è realizzato con effetti speciali di natura digitale, ma appare chiaro come il cucciolo uscito da un uovo rinvenuto per caso sulle rive dello stesso lago, non può essere per la famiglia protagonista della storia il peggiore dei mali, rappresentato senza dubbio dalla guerra che fa rimbombare sul tranquillo lago il rumore dei cannoni e che ha portato via il giovane capofamiglia. Il mostro/simildrago, infatti, è per il giovanissimo Angus la materializzazione di quell’amico fantastico che tutti noi da bambini ci siamo creati per fuggire ad una vita reale troppo complessa ed insensata per noi. In questo caso l’amico immaginario è decisamente un “oggetto” importante e soprattutto non è tanto immaginario, quanto è una realtà in carne ed ossa e pure di notevole dimensione.  Ma forse, per un bambino a cui il mondo reale propone una guerra mondiale e gli porta via il padre adorato, le dimensioni e la consistenza di un amico fantastico non possono essere inferiori a quelle di Crusoe (questo è il nome che Angus da al suo compagno di giochi). Il film è molto “british” per cast ed ambientazione, nonostante si tratti di una produzione USA, e forse il suo pregio maggiore è certamente il buon equilibrio tra una sceneggiatura ben fatta e gli effetti speciali decisamente riusciti, ma che non “cannibalizzano” la storia, nonostante le immagini con Crusoe siano molto belle e il mostro/drago sia ben fatto e sempre espressivo e potente. Insomma, siamo dalle parti di E.T., pur senza la poesia del film di Spielberg, e quindi in presenza di un buon prodotto cinematografico in cui la suggestione di immagini fantastiche è accompagnata ad un buona storia costruita su pochi, semplici elementi e da una narrazione ben scandita e non banale.

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One thought on “Water horse

  1. il film è bellissimo alla fine mi ha fatto pure piangere. Mi chiedevo se mi proteste dire dv trovare delle immagini di Water Horse ciao

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