Surf’s Up  diretto da Ash Brannon e Chris Buck è un bel lungometraggio di animazione dove i protagonisti sono dei simpatici pinguini antropomorfi dediti alla pratica del surf da onda sulle spiagge dell’isola di Pen Gu, dove il giovane Cody Maverick trova la gloria surfistica e, soprattutto, un padre morale e sportivo nel vecchio campione locale Z, che lo stimola a trovare la sua onda e le sue personali motivazioni a cavalcarla al meglio.

La pellicola è molto divertente e usa interessanti accorgimenti tecnici per raccontare la storia di Cody Maverick, da un simulato uso della handycam per le riprese dal vivo della gara, alle altrettanto simulate immagini di repertorio per l’infanzia del giovane campioncino, che fugge dalla triste Ghiacciano Terme per approdare tra i colori tropicali di Pen Gu.

Le musiche del film, tra i Green Day e i Beach Boys, ci parlano del filo conduttore che ha attraversato una certa musica americana dagli anni Settanta ad oggi, attraverso una continua filiazione ed evoluzione della “garage music” californiana, che con la sua spensieratezza è arrivata fino a noi anche attraverso i gruppi rock delle ultime generazioni.

Ma partendo dai pinguini finiamo per arrivare anche alla notizia della scorsa settimana, il Nobel per la Pace ad Al Gore, ci arriviamo attraverso il rapporto dei nostri figli con la cultura e i valori che regaliamo loro e con il pianeta che da noi erediteranno: tutto questo nel cartoon c’è, la musica, la natura e come la viviamo, oltre ad un padre, naturale o meno questo non è importante.

Gore nel suo documentario analizza lo stato attuale del pianeta in riferimento al surriscaldamento dell’atmosfera e scodella previsioni catastrofiche per il futuro delle prossime generazioni, a meno di non porre un rimedio planetario subito… adesso!

Una scomoda verità – il documentario di Gore – ci coinvolge non più come singoli individui, ma come specie, come genitori di un futuro che noi stessi stiamo giorno dopo giorno contribuendo a compromettere, per cui una spensierata ed adrenalinica surfata tra le onde di Pen Gu diventa un tesoro che potremmo perdere quando Pen Gu sarà sommersa dal mare (certo anche Venezia non sta messa bene).

Allora, se guardando un cartone animato che ci parla di cose, sensazioni e valori da trasmettere ai nostri figli e alla voce “cose” sentiamo che promesse possiamo farne poche, perché potremmo non riuscire a conservare i luoghi che abbiamo ricevuto dalla generazioni precedenti, allora ben venga il nobel a Gore, in modo che un problema che non può essere altro che planetario riverberi nelle coscienze di più persone possibili.

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One thought on “Surf’s Up: I re delle onde

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