Schermaglie è presente nel programma ufficiale della Festa del Cinema di Roma con una videoinstallazione dal titolo Le città hanno gli occhi che sarà presentata nella sezione “extra/large”, nell’ambito della rassegna “Metropolis”. A partire da venerdì 19 ottobre, fino al 27. L’appuntamento è presso l’ex GIL di Trastevere in Largo Ascianghi 5. L’ingresso è libero dalle 18:00 alle 24:00. L’inaugurazione è programmata per venerdì 19 alle ore 18:00. Il programma di tutta la rassegna è visibile sui siti www.extralargeonline.net e www.romacinemafest.org

Il modo scelto da Schermaglie per parlare della città attraverso il cinema è una videoinstallazione, un libero montaggio di immagini attinte dalla storia del cinema.

Tutte le città si formano solo in minima parte sotto l’occhio ordinatore dell’architetto e gli esiti del suo progetto diventano via via meno “razionali” sotto la spinta di mille istanze e/o casualità vitali. Così capita che a volte solo lo sguardo del regista possa restituire una visione e un senso agli spazi del nostro vivere. In che modo il cinema racconta l’universo pulsante delle grandi metropoli? Arte della narrazione ma anche della visione e del ritmo, quasi una partitura visiva, il cinema è certo il medium più adatto a catturare l’anima della metropoli, a restituire la natura dei rapporti tra gli uomini e gli spazi in cui abitano. Spazi che talvolta un architetto, un urbanista ha progettato con le sue “ragioni” ma che poi, una volta costruiti, abitati diventano qualcos’altro e si trasformano continuamente. Gli uomini che popolano le metropoli le plasmano, sempre più spesso sul calco delle proprie debolezze, dei conflitti di classe e delle idee che li agitano. In fondo il cinema resta l’unica arte in grado di affrontare la narrazione delle nostre città, una narrazione in cui le immagini, il tempo e lo spazio “lavorano” con i nostri sentimenti con pari dignità rappresentativa.

Un film non solo restituisce gli spazi ma fissa anche il tempo, ferma un’epoca. La Parigi di Sotto i tetti di Parigi di René Clair, infatti, non è la stessa Parigi de I quattrocento colpi di Truffaut o de L’odio di Mathieu Kassovitz.

cycloPer questo Le città hanno gli occhi, montaggio “ragionatamente dissennato” di frammenti di cinema metropolitano in cui lo sguardo dell’autore non può fare a meno di raccontare anche le città, pesca da tutte le epoche e da tutti i continenti e viaggia sul filo dei contrasti e delle analogie (visive, di contenuto, formali, di colori, di suoni), accostando realtà conflittuali, cogliendo anche le imprevedibili affinità di metropoli geograficamente lontanissime. E raccontando così come l’architettura delle città contemporanee accompagni e talvolta influenzi le storie dei singoli individui che vivono più o meno ignari in quella piccola porzione di “formicaio” che gli è capitata in sorte.

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3 commenti su “Schermaglie alla Festa del Cinema di Roma

  1. Bellezza, mi dispiace ma l’orario di apertura e di chiusura non è nostra giurisdizione. Riprova. A presto.

  2. BOLZANO HA SISTEMATO L’EX GIL IN UNA MANIERA PERFETTA ALLORIGINALE SENZA TOCCARE NULLA DEL PROGETTO ORIGINALE E COSIALTRE CITTA’ D’ITALIA.
    CI AUGURIAMO CHE ALTRETTANTO FACCIA ROMA DATO CHE HA GIAROVINATO L’ARA PACIS.

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