berlino panoramaScoprire il cinema d’autore della prossima stagione “Arthouse” e ispirare il mercato è l’idea di base della sezione Panorama del Festival di Berlino. Quest’anno non solo registi rinomati come Laetitia Masson, Brad Anderson e Lucia Murat, ma anche nuovi e sconosciuti come lo spagnolo Javier Gutierrez o il turco-tedesco Ozgür Yildirim presenteranno i loro film al Festival. Accanto al regista underground Bruce LaBruce e alla vincitrice del teddy-Award 2007, la taiwanese Zero Chou, anche la musicista e il multitalento Madonna parteciperà con il suo primo lavoro di regia, Filth and Wisdom (Spocizia e saggezza). Come già nel 2007, anche quest’anno c’è una forte presenza di film documentari – sono un terzo sui cinquanta film di Panorama. Si può osservare un ritorno alle classiche modalità di narrazione e ai film di genere, come dimostrano per esempio i film Det som ingen ved (What No One Knows) di Søren Kragh-Jacobsen, Jerusalema di Ralph Ziman o Transsiberian di Brad Anderson. Il genere fantasy è  particolarmente presente in quanttro film: nella produzione statunitense-messicana Sleep Dealer di Alex Rivera, nelle due produzioni spagnole 3 días (Before Fall) di Javier Gutiérrez e Eskalofrío (Shiver) di Isidro Ortiz e nella produzione tedesca Otto; o: Up With Dead People del canadese Bruce LaBruce. Dopo anni di esplorazione della “telecamera selvaggia” e del montaggio a collage, i contributi di quest’anno sono dominati da narrazioni più secche ed essenziali. Esempi di questa tendenza sono Revanche di Götz Spielmann, La Rabia di Albertina Carri (figura chiave del Nuovo Cinema Argentino), la tragedia sarda Sonetàula di Salvatore Mereu e la coproduzione israeliana-tedesca Lemon Tree di Eran Riklis.

Film d’apertura di Panorama/Programma principale sarà il film Rusalka (Sirena) della regista russa Anna Melikyan. Partendo dall'infanzia di una bambina, la storia ci porta al mondo caotico ed eccessivo della metropoli Mosca. Quest'opera, fantasiosa e densa, è solo un esempio di tutta una serie di film che convincono grazie ad una particolare intensità emotiva e ad una ricchezza di dettagli audiovisivi. Sono sopratutto le registe (un terzo dei registi presenti nella sezione Panorama sono donne) a osare nell'uso del linguaggio. 

Panorama/Speciale aprirà con la coproduzione israeliana-tedesca-francese Lemon Tree di Eran Riklis. Lemon Tree racconta di una donna palestinese che eredita un giardino confinante direttamente col territorio israeliano. L’esperienza di confine mette in luce la dimensione tragica dei conflitti etnici di questa regione. La protagonista Hiam Abbass ha anche un ruolo nel film francese La fabriques des sentiments (The feelings factory) di Jean-Marc Moutout. Un’altro focus tematico Panorama lo fa sul senso civile internazionale, sull’impegno di coloro che trovano il coraggio di difendersi contro la violazione dei diritti umani apellandosi alle leggi o al senso morale comune. Di questa sezione fanno parte i film Das andere Istanbul (L’altra Istambul) di Döndü Kilic, EAST/WEST- Sex & Politics di Jochen Hick, Improvvisamente l’inverno scorso di Gustav Hofer e Luca Ragazzi, Tote Schwule – lebende Lesben (Dead Gays – Living Lesbians) di Rosa von Praunheim e A Jihad For Love di Parvez Sharma. In A Jihad For Love, che aprirà la sezione panorama/documenti, il mondo islamico viene messo a confronto con il riconoscimento di alcuni diritti umani. 

TUTTI I FILM PRESENTATI NELLA SEZIONE PANORAMA

 

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