Mai come quest’anno l’Udine Far East Film Festival regala al suo pubblico un nutrito calendario di proiezioni provenienti da ben 12 cinematografie asiatiche diverse. La selezione comprende 50 film in concorso da Cina (8), Corea del Sud (12), Hong Kong (7), Filippine (3), Giappone (11), Indonesia (1), Taiwan (1), Thailandia (3), Vietnam (1), Singapore (1), Malesia (2) e Mongolia (1); 22 sono le commedie della retrospettiva “Asia Laughs!” e 15 i pink movie della piccante sezione erotica, per un totale record di 87 titoli.

Fino al 07 maggio ci si potrà immergere in 9 giornate che, da prima mattina fino a oltre la mezzanotte, faranno vivere un anno di cinema orientale. La pellicola d’azione e di mistero, firmata dall’esordiente Li Weiran, Welcome To Shama Town ha inaugurato il Festival insieme a Night Fishing, che porta la firma del genio coreano Park Chan-wook (vecchio amico del festival udinese, autore della trilogia sulla vendetta: Mr. VendettaOld BoyLady Vendetta) e che è stato interamente girato usando un iPhone. Per gli appassionati del genere wuxiapian, c’è The Lost Bladesman diretto a quattro mani dagli hongkonghesi Alan Mak e Felix Chong (già autori dell’indimenticabile saga di Infernal Affairs).

Grande attesa per il cinese What Women Want (7 maggio), remake del cult hollywoodiano, che vede recitare insieme due star del calibro di Gong Li (musa di Zhang Yimou e Chen Kaige) e Andy Lau, artista poliedrico e molto richiesto e apprezzato da registi e pubblico.
Under the Hawthorn Tree (01 maggio) segna la presenza di una pellicola del celebre regista Zhang Yimou per la prima volta al Far East. In questo film Zhang Yimou, come accade spesso nella sua opera, mira alla semplificazione, condensando il proprio immaginario in pochi tratti essenziali. Il regista seleziona determinati fenomeni presenti nella società cinese (quelli necessari alla rappresentazione del proprio pensiero) e focalizza la propria attenzione e quella del pubblico sui temi che ha a cuore. Racconta una storia tipicamente zhanghiana, una storia semplice che arriva dritta al cuore di chi la guarda.

Le proiezioni del festival si svolgeranno in due luoghi che sono diventati sinonimo del Far East: il Teatro Nuovo Giovanni da Udine e il Visionario. L’iniziativa, che sta molto a cuore al Festival, è FEFF FOR JAPAN – una raccolta fondi per lo straordinario popolo giapponese colpito dal tremendo terremoto. Guido Scarabottolo ha disegnato il logo della campagna, che caratterizzerà le borse del Festival. Il ricavato delle vendite sarà devoluto alla Civic Force giapponese impegnata con aiuti concreti alle popolazioni del nord.

Diverse le attività collaterali che si integrano con il FEFF e che vedono la città di Udine diventare scenario di differenti manifestazioni, tra queste: il Far East Film Cosplay Contest, il coloratissimo raduno di maschere made in Japan che riporteranno alla ribalta i personaggi più celebri e “folli” della cultura pop asiatica.

Ce n’è per tutti i gusti in questa 13a edizione, in quello che non è solo intrattenimento cinematografico, ma un assaporare culture riccamente diverse, imparando qualcosa di più su coloro che pensiamo essere troppo lontani, scoprendo poi che così lontani non sono. Basta aprire gli occhi e la mente e il Far East Film Festival lo fa egregiamente da dodici anni. Dopo il trionfo di Castaway on the moon di Lee Hae-jun nel 2010, chi sarà quest’anno ad aggiudicarsi il Festival?

Per il calendario completo delle proiezioni e per tutte le informazioni riguardante la manifestazione e le iniziative organizzate si può visitare il sito web www.fareastfilm.com

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