[**1/2] – Il film si svolge negli anni della dittatura di Ceasescu. Quattro storie, quattro registi differenti sotto l'egida di Christian Mungiu, acclamato regista del film Quattro mesi, tre settimane, due giorni. Con questa pellicola Mungiu abbandona i toni cupi e malinconici della precedente opera e ritroviamo il lavoro di un regista abile nell'orchestrare le storie in maniera sobria. Il film riadatta per il grande schermo alcune leggende metropolitane che hanno tenuto in vita il popolo romeno durante il periodo della dittatura. Pare che se le raccontassero le persone in fila per ricevere il cibo per ironizzare sulla situazione paradossale e assurda generata dal sistema di potere in quegli anni bui.
 Nel  primo racconto ci troviamo in un paesino dove è atteso in visita un alto papavero di partito. Gli abitanti del posto si organizzano per sistemare tutto in modo che nulla sia fuori posto. Servono piccioni, montoni, musica e frutta per addobbare gli alberi. Ma la festa sarà annullata e i notabili del paese finiranno su una giostra che non si ferma più perchè il proprietario della stessa è salito assieme agli altri e nessuno è rimasto a terra per fermarla. Dovranno così attendere tutta la notte (fino a quando la benzina sarà finita) per scendere.

Il secondo episodio ci introduce nel laboratorio di stampa fotografica di  "Scinteia", giornale del partito comunista: fotografia di Giscard d'Estaing in visita diplomatica accanto a Ceausescu da stampare in prima pagina sul quotidiano del partito. La foto viene ritoccata più volte perchè secondo i responsabili del giornale il dittatore romeno appariva più basso del capitalista francese d'Estaing. Finchè verrà stampata, ma nessuno si accorgerà che Ceausescu, ora munito di cappello, ne aveva già uno in mano. Cercheranno di ritirare tutti i giornali in circolazione per evitare di rendersi ridicoli di fronte al popolo.

Il racconto più malinconico è quello di un trasportatore di polli che si innamora di una bella locandiera e per compiacerla le regala le uova che le galline fanno durante il viaggio di trasporto, credendo che nessuno se ne accorga. Verrà per questo arrestato e messo in carcere.

Nell'ultimo e più divertente episodio troviamo un poliziotto che per festeggiare il Natale con la famiglia si fa portare un maiale a casa nonostante le restrizioni alimentari imposte dal regime. Particolare: il maiale è vivo e dovranno ucciderlo senza farlo sapere ai vicini e senza lasciarci le penne. Penseranno di asfissiarlo col gas.

Quattro racconti sulla falsariga della commedia all'italiana degli anni sessanta, che ricordano le commedie di Dino Risi e Mario Monicelli. Mostrano un tipo di opposizione non frontale, ma ironica, che all'apparenza innocua è temuta dalle dittature e che soprattutto cerca di ironizzare su di un sistema perverso che il potere cerca di spacciare come il migliore. Infatti, il titolo del film riprende la definizione che la
propaganda statale usava per l'età di Ceausescu.

Il raccordo tra gli episodi è rappresentato da un'inquadratura vuota delle scale di un condominio che suggerisce un senso di vertigine che crea un parallelo tra chi è "sopra"e chi "è sotto" ed è costretto a salire queste scale con sforzo per evitare di soccombere.

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