Plakat Festival di Berlino 2008Il programma del 58esimo Festival di Berlino è completo. Dei circa 5.000 film consegnati – un nuovo record nella storia del Festival – la giuria ne ha selezionati 26 per la sezione ufficiale. Il concorso è una sorta di biglietto da visita sia per il Festival che per la produzione cinematografica internazionale: cosa si muove, cosa è importante, quali sono le tendenze e i temi del cinema mondiale? A differenza dello scorso anno, quando c'era una forte presenza di produzioni tedesche, quest'anno la maggior parte dei film in competizione, tra i quali 18 prime mondiali, provengono dagli Stati Uniti. Insieme ai film del concorso ufficiale (elencati a pie' di pagina), le altre sezioni, il Forum e Panorama, offrono agli spettatori una scelta di 380 film provenienti da tutto il mondo (tra lungometraggi, corti e documentari). “Quest’anno nel nostro programma ci sono sia temi politici sia drammi sui destini e i percorsi individuali”, conferma il direttore Dieter Kosslick. Tra le varie opere, Kosslick individua un’attenzione particolare dei registi per i piccoli e grandi drammi della vita personale e sociale: separazione e guerra, amore e morte sono i temi spesso messi in scena. 

Un cast di vere e proprie star garantisce il film semi-biografico Fireflies in the Garden di Daniel Lee con Julia Roberts, Willem Dafoe ed Emily Watson. L’opulento melodramma storico The other Boleyn Girl (L’altra donna del re) di Justin Chadwick, ambientato nell’Inghilterra del sedicesimo secolo, racconta la rivalità fra Natalie Portman e Scarlett Johansson per la conquista di Eric Bana nella parte di re Enrico VIII. Nella saga There will be blood (Il petroliere) di Paul Thomas Anderson (Magnolia, Orso d’Oro 2000) l’attore Daniel Day-Lewis (Gangs of New York) brilla nei panni di un povero minatore d'argento texano che, diventato un ricco petroliere, deve confrontarsi con l’avidità e il fanatismo religioso dei suoi connazionali.

All'interno del concorso c'è anche una vasta scelta di film storici e politici. Illuminando i retroscena della cosidetta “guerra contro il terrore”, il documentarista americano Oscar Errol Morris (The fog of War) con S.O.P. Standard Operating ci ricorda della violazione dei diritti umani nella prigione di Abu Ghraib, vicino Bagdad. Il thriller politico Tropa de Elite del regista José Padilha (Bus 174), che in Brasile ha già battuto ogni record, racconta il terrore che i narcotrafficanti esercitano sugli abitanti più poveri del Brasile. Il regista polacco Andrzej Wajda, vincitore dell’Orso d’Oro per la carriera nel 2006, nel suo film Katyn  fuori concorso, racconta una vicenda tabù della storia dell’Europa dell'est: la morte di mille prigionieri civili polacchi ad opera dei servizi segreti sovietici nel 1940. In occasione del Sessantesimo anniversario dalla sua fondazione quest’anno, inoltre, ci sarà un focus su Israele. In numerosi lungometraggi e documentari verrà tematizzata la storia del paese e dei suoi abitanti come nel film in concorso Restless di Amos Kollek che racconta della relazione dolorosa tra un padre e suo figlio.

Molti sono i registi che si dedicano alle dinamiche della vita di coppia e della famiglia. Dagli Stati Uniti arriva un favorito, confermato dai critici come “una storia con un'estetica di understatement raccontata con la sensibilità del cinema europeo”: è il dramma americano Ballast di Lance Hammer che racconta degli effetti di un suicidio su tre persone diverse, in una cittadina sul delta del Mississippi. La regista tedesca Doris Doerrie (Maenner, Der Fischer und seine Frau, Bin ich schoen?), conosciutissima nel suo paese per i melodrammi relazionali sulla gente comune, partecipa al concorso con il suo Kirschblueten –  Hanami (Fiori di Ciliegia –  Hanami). Il film racconta la storia di un ammalato, Rudi (Elmar Wepper), che dopo la morte della moglie, rappresentata dalla meravigliosa Hannelore Elsner (L'Insaisissable, Vivere), riscopre non solo la persona che ha amato, ma anche i sogni della propria vita. Un approccio simile arriva dall’Italia con il film Caos calmo di Antonello Grimaldi (Bits and Pieces, Panorama del festival di Berlino 1996). Basato sull'omonimo romanzo di Sandro Veronesi (Premio Strega 2006), il film racconta la storia del dirigente televisivo Pietro Paladini (Nanni Moretti) che, traumatizzato dalla morte della moglie, ogni mattina accompagna a scuola la figliola Claudia (Blu di Martino) e trascorre le sue giornate aspettandola. Un altro regista d’origine italiana è Luigi Falorni (La storia del cammello che piange) che parteciperà al concorso con il suo film Feuerherz (Cuore di fuoco, prodotto in Austria e Germania) basato sull'omonimo bestseller di Senait G. Mehari. Il regista cinese Wang Xiaoshuai, già Orso d'Argento nel 2001 con Le biciclette di Pechino, è nuovamente in concorso con il film Zou You: una madre con un bambino ammalato di cancro prende delle decisioni straordinarie per salvare il piccolo.

Il Festival si apre e si chiude con divertimento e leggerezza: sarà infatti il fulminante documentario Shine a Light di Martin Scorsese sui Rolling Stones, che verrà proiettato alla presenza del regista e dell’intero leggendario gruppo intorno a Mick Jagger, ad aprire Berlino 2008, il 7 febbraio. E sarà il tenero Be Kind Rewind di Michel Gondry (The Science of Sleep) a chiuderlo. 

LISTA FILM IN CONCORSO

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