C’è chi non può proprio resistere contro i proiettili d’argento o paletti di mogano. Il nostro punto debole sono in assoluto i film sugli zombie. Personalmente la notizia che cinematograficamente mi ha reso più felice nel 2010 è la decisione di Rhett Reese e Paul Wernick di rimettersi al lavoro sulla sceneggiatura di un sequel per Zombieland.

E’ incredibile pensare che qualunque stratagemma sarà studiato per reinserire di nuovo Bill Murray nel cast di quel sequel, sarà comunque inappuntabile. Un pò come il recente L.a. Zombie di Bruce la Bruce, che ha messo d’accordo tutti. Da quando è stato presentato a Locarno del resto ha ricevuto una gamma di consensi così trasversali tra il pubblico degli amanti delle scene di sesso esplicite, quelle lasciate solo immaginare, le camminate naif e gli inseguimenti visionari, che se tutte le varie tipologie di cinedipendenti che l’hanno aprezzato a loro volta fossero contagiati dalla febbre per i filoni thrash zombie, tutte le rassegne del genere nei cineclub romani sarebbero sempre sold out.

Da segnalare, con la dovuta partecipazione in questo senso, anche le proiezioni nell’ambito di W la Muerte, rassegna permanente sul cinema dei morti viventi in programma al DalVerme di Roma al Pigneto (ogni martedì sera). Partita con l’idea di occuparsi del cinema indipendente di genere su un doppio binario, da un lato l’iniziativa riprende dal punto di vista strettamente filologico il discorso dei ‘morti viventi’ dall’inizio, ripescando perle come l’Isola degli Zombie del ’32 dei fratelli Halperin, ambientato ad Haiti e autentico precursore di tutti i risvegli a venire; dall’altro cerca di dare luce ad alcune produzioni provenienti dagli angoli più remoti del circuito degli appassionati. Non è un caso che si è cominciato con Nazi Zombies di Tommy Wirkola (Norvegia, 2009).  Martedì 1 febbraio è stata la volta del comico grottesco, con Doghouse di Jake West, rivisitazione della insopprimibile guerra dei sessi in chiave sanguinolenta. Da martedì 8 cominciano le giornate legate a episodi di cinema più politico, come l’omaggio all’inarrivabile La notte dei morti viventi di Romero e Zombie of mass destruction di Hamedani, dove l’horror sposa e ribalta anche la prospettiva del razzismo americano contro gay e iraniani.

Ingresso gratuito con tessera Arci. La programmazione completa su Bizzarrocinema.it .

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