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FABRIZIO – A me ha colpito rivedendola la scena in cui Camille/Juliette osserva recitare gli altro degenti del manicomio e le viene quella risata tra il sarcastico e lo sprezzante come nei confronti di qualcosa che inizialmente ci provoca rifiuto o non comprensione oppure,in atteggiamento più borghese, pietismo e senso del patetico…poi però Juliette esplode in un pianto disperato e senza fiato,e credo che questo dipenda dal contatto con quella autenticità e spontaneità a cui lei, “professionista”, non potrà mai accedere senza inibizioni o censure rispetto al senso del ridicolo e del grottesco. Fabr.