Dopo l’ufficializzazione dello spostamento del festival di Roma, arriva la risposta da Torino.

La vexata quaestio (in cinese, zhengzhi weijue de wenti) si è chiusa: il festival del cinema di Roma si sposterà dalle tradizionali date di ottobre a novembre (apertura il 9, chiusura il 17), a soli sei giorni dall’inizio del Torino Film Festival (dal 23 novembre al 1 dicembre).

Quando Roma a febbraio aveva ventilato lo slittamento in avanti delle date, il Torino Film Festival si era allarmato, i sindaci delle rispettive città si erano parlati e avevano convenuto di mantenere, almeno per il 2012, “le bocce ferme”. E qui, al Torino Film Festival, abbiamo ufficializzato le date, aperto le iscrizioni, diramato gli inviti. Adesso, dopo due mesi di battibecchi e scontri tutti romani, di artata disponibilità e sotterranea noncuranza, si torna dritti indietro, al punto di partenza.

Dire che ci sentiamo presi in giro è un eufemismo, come dire che andremo alla guerra (con un budget di meno di 2 milioni di euro contro uno di circa 12 milioni di  euro?). Diciamo solo che andiamo avanti, convinti che quello di Torino sia un festival per il quale vale la pena di lavorare, di scavare e di lottare, un festival che nel 2012 compie trent’anni e che, nel tempo, ha conservato un’identità unica nel panorama nazionale, con le sue scoperte, i suoi giovani, le sue retrospettive, i suoi autori eccentrici, le sue anteprime nazionali, europee, internazionali e, spesso, persino mondiali. Andiamo avanti, nelle date da tempo stabilite, perché sentiamo e abbiamo sempre sentito il calore del pubblico, degli autori e dei personaggi che si sono avvicendati in questa città e in questo festival. Se continuerete a farci sentire questo calore, sul web, sui giornali, sul nostro sito (http://www.torinofilmfest.org/), nelle nostre sale quando sarà il momento, quello del 2012 sarà un bellissimo festival.

Il Torino Film Festival

Torino, 10 maggio 2012

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One thought on “Torino risponde

  1. Sin dalla sua creazione la Festa del cinema mi sembrò di troppo, pur essendo romano e cinefilo. Mi pare che dati i tempi e i pochi fondi alla cultura sia molto più utile trovare un sistema di aiuto alla distribuzione e all’informazione sui film di qualità. La Rai tra l’altro riserva spazi ridicoli alle notizie sul cinema, tra Marzullate e feticisti dello stracult. Gli adolescenti di oggi sanno chi è Alvaro Vitali ma ignorano Fellini o Mastroianni.

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